Quattordici miliardi di anni fa, non c’era nulla.



Proprio a fianco di Aquafan, a Riccione, sorge Oltremare, un Parco dedicato alla Terra ed al Mare. Una delle attrazioni del Parco è chiamata Pianeta Terra e consiste in un percorso multisensoriale in 4 sale che raccontano 4 tappe fondamentali dell’Universo e della Terra.
La prima sala è un cinema 3D (il Parco è di quando ancora non andavano di moda i film in 3D, quindi rappresentava qualcosa di avveniristico) con un film sulla nascita dell’Universo. Malgrado siano passati alcuni anni dalla mia ultima visita, ricordo perfettamente la frase introduttiva del filmato, che si riferiva al Big Bang.

“Quattordici miliardi di anni fa, non c’era nulla. In un istante, il tempo e lo spazio ebbero inizio.”

Il motivo per cui me la ricordo così vividamente è perché, se la rileggete, probabilmente non c’è una frase più difficile da capire, o anche solo raffigurarsi mentalmente. Il libro che sto attualmente leggendo, La grande storia del tempo, di Stephen Hawking, ha come obbiettivo proprio quello di spiegare questa frase. Sarà che sto capendo ben poco di quelle pagine, o forse sarà che afferro il senso delle risposte e sono troppo piccolo per farle mie, ma vorrei condividere con voi tutti i dubbi che mi sorgono, parola per parola.

Quattordici miliardi di anni fa. Chi va a Roma, ammira il Colosseo. O meglio, pensa di ammirare, perché quello che vede è solo un rudere, lo scheletro portante, che fornisce solo una vaghissima idea di quella che poteva essere la struttura originale. Il tempo e le vicende storiche lo hanno ridotto inesorabilmente in questo stato. Ora, il Colosseo è di 1.900, 2.000 anni fa. Spostiamoci più indietro nel tempo, con le tracce arrivate fino ad oggi. La Piramide di Cheope è di 4.500 anni fa. L’Homo Sapiens è comparso sulla faccia della terra 200.000 anni fa, nelle sue prime forme. Pensate all’ultimo dinosauro, morto 65 milioni di anni fa. I dinosauri, inoltre, sono comparsi 230 milioni di anni fa. Ovvero: hanno vissuto sulla Terra per un periodo lungo due volte e mezzo il tempo che ci separa da loro. Ma, parliamo ancora di solo due, tre centinaia di milioni di anni. Cosa significa, allora 14 miliardi di anni fa? Per me non c’è quasi più differenza tra milioni e miliardi di anni fa. E’ decisamente impossibile immaginarsi questa cifra. La nostra testolina è troppo piccola per mettere insieme tanta immaginazione.

Non c’era nulla. E qui le cose iniziano a complicarsi… per non parlare poi della doppia negazione che in ligua italiana non afferma, ma continua a negare. Come non c’era nulla? Dov’è che non c’era nulla? Dentro una scatola non c’è nulla, ma il nulla non esiste senza un contenitore. E’ quasi la sua definizione. Oggi, modernissimi studi che a breve si riveleranno ridicoli ed obsoleti, ci hanno convinti che tutto ciò che esiste è l’universo e l’universo è tutto ciò che esiste, quindi, ammesso che l’universo abbia una fine, dopo questa fine (che non possiamo che rappresentare mentalmente come una sorta di “barriera”… e questa idea appare già abbastanza ridicola) dovrebbe esserci il nulla, inteso, ovviamente, non come spazio vuoto, in quanto lo spazio in sé è già esistenza, ma come assenza assoluta di spazio, materia e tempo (sempre che il tempo sia una variabile reale e non solo una percezione mentale). Mi rendo conto che il nulla è soltanto una parola di cinque lettere che si riferisce ad un concetto teorico che la nostra mente non è assolutamente in grado di immaginare. Il nulla ce lo immaginiamo nero, ma questa è decisamente una puttanata. Se non c’è nulla, non c’è nemmeno quel fenomeno secondo cui, in assenza di luce, lo spazio è nero. Il fatto stesso di interrogarci su come dovremmo concepire il nulla è sbagliato in quanto non è possibile concepire qualcosa che non è, che è la mancanza assoluta di qualsiasi cosa. Il “nulla” è l’assenza stessa di assenza, il termine “nulla” non ha nessun referente, è frutto della fantasia umana. La realtà è solo esistenza. Non esiste alcuna forma di non esistenza.

In un istante. Scusate, avete letto il mio scorso articolo “Tempus fugit”, sulla quantizzazione del tempo? Gli istanti non possono esistere? Possono esistere brevi intervalli di tempo, ma non riesco a credere a quanti di tempo… anche se vorrei disperatamente una dimostrazione che esistano. Ma anche ammesso che il Big Bang, come sembra, sia durato una manciata di secondi (o di minuti), ci sarà stato un istante in cui il processo ha avuto inizio. Ciò (il momento in cui qualcosa ha inizio) è ovviamente applicabile a tutti gli eventi immaginabili e rimanda ancora una volta al tema della quantizzazione del tempo. Il presente, ma anche un singolo momento, risulta, ad un rigoroso studio logico e matematico non esistere; per quanto si voglia delineare e limitare, la sua definizione nello spaziotempo di fatto è infinitamente piccola, e quindi non si può misurare. Del presente infatti si può studiare solo il suo intorno (limite) che è formato da un po' di futuro e da un po' di passato. Allora, qual è stato il pezzettino di passato prima dell’inizio del Big Bang?

Il tempo e lo spazio ebbero inizio. Ok, tanto tanto immaginare –con estrema difficoltà- che lo spazio “ha avuto inizio”, ma il tempo… come si fa a dire che il tempo ha avuto inizio? Una misurazione del tempo ha inizio, ma il tempo non può aver avuto inizio. In realtà, ciò sarebbe facile da immaginare se capissimo e poi credessimo al concetto di nulla. Se non c’era nulla, davvero nulla, allora è semplice capire che non c’erano nemmeno il tempo e lo spazio. Ma il nulla non può essere esistito prima del Big Bang. Perché se il Big Bang è successo, allora prima devono esserci state le condizioni per causarlo. L’impulso, possiamo chiamarlo anche Dio, ma qualcosa deve esserci stato… quindi non c’era il nulla.


Ma da tutta questa disquisizione in merito al filmato di Oltremare, mi piacerebbe trarre un’unica conclusione. Quanto siamo ridotti, piccoli. Ancora ci riferiamo alle domande sovrastanti come “le grandi questioni dell’Universo”…. Sembra proprio che non siano alla nostra portata. Un giorno, forse, capiremo di più e questo articolo nel blog sarà letto con un sorriso. Chissà cosa capiremo, quali puntini riusciremo finalmente ad unire. E sarà ancora solo l'inizio!

Una sala dell'attrazione "Pianeta Terra" ad Oltremare.

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