La Romania non è quello che pensiamo.




Lo so bene perchè nel giro di un tre anni mi sono concesso cinque viaggi in Romania. La risposta è:
perchè è bella, perchè è una stupenda sorpresa, perchè mi piace. Ovviamente, prima del primo viaggio, non sapevo nulla della Romania, se non quello che possiamo immaginarci sentendo ciò che i telegiornali raccontano circa le malefatte dei rumeni in Italia. La Romania ce la immaginiamo come un paese squallido, corrotto, povero e soprattutto pericoloso. Poi, ad una fiera del turismo, mi è capitato tra le mani un volantino ben fatto che promuoveva le bellezze del posto e ne sono rimasto assolutamente colpito... e ormai non potevo farci più nulla, non potevo pensare ad altro che andare a vedere di persona ciò che il volantino prometteva. Volo per Bucarest e tour di qualche giorno in treno e pullman delle attrazioni immancabili. Sono rimasto senza parole, ma con ancora più voglia di vedere ciò che non avevo potuto vedere. Via; secondo viaggio. Il terzo è stato per mostrare ai miei genitori un posto sconosciuto o misconosciuto che tanto mi aveva colpito.


Viaggiare in Romania oggi è ancora "un'esperienza", è da outsider. Ancora oggi come ai tempi di Bram Stoker ("Dracula" è del 1897), la Romania rappresenta un luogo misterioso, sconosciuto, tetro, lugubre. Una visita non è da tutti. È come se ci volesse coraggio ad andare in Romania. Quando ho raccontato ai miei amici che sarei andato in Romania, le risposte -con accenni nemmeno troppo velati alla violenza e al turismo sessuale- sono state:
- "Perchè???"
- "Ma tu sei pazzo!!"
- "Usa le protezioni"

Lettore che non sei ancora stato in Romania: tu devi prendere tutto quello che sai della Romania e buttarlo nel più vicino cestino. La Romania non c'entra nulla con quello che tu pensi. È sì un paese povero, corrotto e anche con tanta disuguaglianza (è impressionante il numero di BMW e di carretti a cavallo che si vedono per strada), ma anche bellissimo, romantico, sicuro. Questa rivelazione sarà il ricordo, il souvenir più bello che porterai con te al tuo ritorno. Il gusto di riconoscere di esserti sbagliato, il gusto di capire che i Paesi più sviluppati guardano sprezzantemente chi è ancora qualche passo indietro, la meraviglia nello scoprire un Paese che sta cercando la sua dignità. Non voglio entrare in considerazioni politiche: è ovvio e risaputo che qualche immigrato rumeno rompe le scatole in Italia e in Europa occidentale; si sa. Tu lettore devi andare oltre a questo, valica la cortina che ti sei da solo creato. Avrai tanto da apprezzare e di cui meravigliarti a mio parere, anche oltre gli stupendi luoghi che ti racconterò sotto. Per esempio: ammira la estrema pulizia delle strade, portata ad un livello a noi inimmaginabile. Oppure guarda come si respira normalissima mondanità nei centri, voglia di vivere come quella a cui tu sei abituato, e scopri che mai in nessun momento proverai atmosfera di pericolosità. All'inverso, guarda come negli stupendi paesini il tempo scorre lentissimo, proprio come a casa tua. Riconosci che siamo uguali, che il romeno (a parte un pessimo gusto per la moda) è davvero molto simile a te. Apprezza persino il palazzo governativo di Bucarest, enorme (l'edificio più grosso al mondo dopo il Pentagono) che è stato finito nel 1990 ma è in stile neoclassico e quindi molto kitsch, fuori tempo, ma che rappresenta la stravaganza di un dittatore, ovvero qualcosa che noi abbiamo avuto la fortuna di non vivere ma che comunque desta interesse. Insomma tutto questo per dirti che lo sporco, il degrado (quando è fisico e non anche morale), una metropolitana sgangherata, magari un palazzo sovietico tra mille non significa bruttezza... Tu, da europeo occidentale sarai legittimato a sentirti superiore (sentiti come vuoi; io mi ci sono sentito!): tu sei italiano e certamente l'avanzamento economico, infrastrutturale, culinario, di moda, anche culturale è un passo avanti, ma ti prego di aprirti e guardare con occhi diversi un Paese che soffre di pessimi stereotipi. Qui per te ho provato ad rispondere a qualche tua possibile domanda e ad elencarti i migliori posti dove andare nella speranza di convincerti ad andare... fai questa esperienza! Ovvio, devi sapere a cosa vai incontro. Non ti aspettare di andare a Londra o di avere tutte le comodità o i tuoi pasti preferiti come in resort. Per questo ho cercato di essere assolutamente onesto, soprattutto con me stesso, provando a riconoscere cosa è stereotipo e cosa non lo è.


GUIDA ALLA LETTURA DELL'ARTICOLO

Ciò che racconto, trovandoci nel blog CiviOpinioni, sono per l'appunto mie impressioni di viaggio e non una guida turistica.

I miei viaggi si sono focalizzati soprattutto nella zona della Transivania, escludendo quindi -per ora!- importanti zone come la Bucovina e i suoi monasteri o la costa del Mar Nero.

Ho elencato i miei luoghi preferiti secondo il mio gradimento con una scala di stelle da 1 a 5:
- da 1 a 2 stelle, sono posti che non mi sono piaciuti. Da 3 stelle in su, sì.
- anche se con lo stesso numero di stelle, ho elencato i luoghi in ordine di gradimento decrescente 

Le foto che troverete sono tutte scattate da me nei vari viaggi. Per questo a volte mi vedrete in maniche corte, a volte vedrete la neve.



DOMANDE E RISPOSTE SULLA ROMANIA

È PERICOLOSO VIAGGIARE IN ROMANIA?
No.
L'idea che abbiamo della Romania è quella di una terra abitata da zingari e rumeni violenti come quelli a cui la stampa italiana dà tanto risalto. Niente di più falso. In Romania ci sono sì i Rom e, guarda un po', i rumeni, ma mai, mai, in nessuno dei posti visitati si respira un'atmosfera di tensione, né di giorno né di notte. La Romania è sicura. Inutile aggiungere i classici consigli di buonsenso che sono validi in tutto il mondo.

I RUMENI SONO SIMPATICI?
Tendenzialmente no.
Ovvio, qui sarebbe come al solito da specificare che la mia esperienza è limitata a soli tre viaggi e che quindi ci saranno sicuramente numerosissime eccezioni, ma quel che è certo è che in negozi, bar, ristoranti i "buongiorno" e i "grazie" sono elargiti col contagocce. Non c'è accoglienza, nessuno si girerà verso di voi e, se ci fosse da attendere, di certo non aspettatevi un "scusate".

C'È SQUALLORE SOVIETICO IN ROMANIA?
Tollerabile.
Se il vostro viaggio inizia da Bucarest, non spaventatevi. Bucarest è probabilmente il luogo più sovieticizzato di tutta la Romania che vedrete. Fuggitene subito se volete, ma non lasciatevi influenzare. I paesaggi cambieranno presto e appariranno i graziosissimi villaggi di tetti bassi, casette colorate e poco grigiore sovietico. Le periferie delle città sono ovviamente le più colpite, ma le attrazioni turistiche sono ovviamente i centri urbani. Hunedoara è un'eccezione. Rimarrete colpiti invece dall'estrema pulizia delle strade e degli spazi pubblici.

LA LINGUA ROMENA SOMIGLIA ALL'ITALIANO?
Sì e no.
Si sa che la Romania è un'isola linguistica latina immersa in mare slavo. Alcune frasi sono quasi identiche all'italiano e di facilissima comprensione. Altre proprio non c'entrano nulla. Non c'è una via di mezzo. Sappiate solo, almeno per curiosità, che se troverete molte parole che terminano in -are o -ire, queste non sono infiniti di verbi come in italiano, ma sostantivi (ad esempio: parcare non significa parcheggiare, ma parcheggio).




SI SPENDE POCO IN ROMANIA?
Sì, ma il turista non sa come farlo.
Soprattutto per quanto riguarda la sistemazione per la notte, su Booking.com vi sembrerà di trovare prezzi tuttosommato un po' più bassi rispetto all'Italia, ma sono comunque stratosferici rispetto allo standard rumeno, dove un impiegato medio guadagna 300 euro e un medico primario 1000. Il sito www.turistinfo.ro, per quanto sgangherato, è ufficiale e affidabile, i prezzi sono quelli da vera Romania, ma non è tradotto e le prenotazioni avvengono solo per telefono. Qui pagherete una stanza doppia in centro in B&B circa 20 euro; su Booking.com circa 40. Per mangiare, non posso darvi un consiglio generico su dove andare. Se doveste lasciarvi intrappolare da ristoranti per turisti, comunque, considerate circa 13 euro a testa per un pasto completo. Questo per dire: sì, la Romania è economica, ma si potrebbe spendere ancora molto molto meno se si sapesse come farlo.

SI MANGIA BENE IN ROMANIA?
Tendenzialmente no.
Ma qui non posso aggiungere altro, essendo la tematica troppo soggettiva. Mi è discretamente piaciuto il sarmale (involtini di verza con carne macinata); la zuppa di fagioli (ciorba de fasole) dentro il pane fatto a forma di pentola invece non mi dice niente. Se non siete amanti delle spezie, poco usate nella cucina nostrana, fate attenzione. Piuttosto, preparatevi a lunghe attese nei ristoranti. Il cibo tipico di strada sono i covrigi, degli anelli di pane a forma di pretzel, che possono essere sia in versione salata con formaggio (branza o cașcaval) oppure dolci con cioccolato. Buoni, ma non aspettatevi la fine del mondo.

COME SONO LE STRADE DELLA ROMANIA?
Un disastro.
Questo lo dovete tenere a mente sempre, nell'auspicato caso noleggiaste una macchina per visitare il Paese. La condizione manutentiva delle strade è più che accettabile: non aspettatevi lo scenario di asfalti impraticabili con buche da carrozziere, non è quello il problema. Il vero problema è la mancanza di autostrade ed il traffico che non sbocca. Preparatevi a code certe. Entrare o uscire da Bucarest è sempre un disastro, ma anche intorno a Sinaia e in numerose altre località la coda è praticamente certa. Armatevi di pazienza e cogliete il lato positivo: sarete forzati a passare in strade secondarie (ma lì tutt'ora considerate principali) che attraverseranno stupendi paesini.

COSA POSSO PORTARE COME SOUVENIR?
Non sono solito portare souvenir, casomai mando cartoline. Tuttavia, ho un suggerimento
per sorprendere i vostri amici appassionati di cioccolato. Il cioccolatino tipico rumeno, nato e prodotto in Romania, si chiama per l'appunto Rom e, per un gioco di parole, è proprio fatto di cioccolato al Rum. Il liquore è solo un leggero e piacevole retrogusto e il cioccolatino non ha l'interno liquido. Si trova in vendita nei supermercati, edicole, eccetera, insomma dove vi aspettereste di trovare i Mars, Twix o Lion, e costano circa €0,40.

DRACULA, PIPISTRELLI, VAMPIRI
Prima del viaggio in Transilvania, ci sono da chiarire alcuni stereotipi.
Il Conte Dracula è un personaggio prettamente immaginario che, nel libro di Bram Stoker, vive in Transilvania, anzi ne è il conte. Dracula è associato al personaggio di Vlad III di Valacchia.
Vlad III di Valacchia, meglio noto come Vlad Țepeș, è un personaggio realmente esistito, eroe nazionale rumeno,  impegnato nel medioevo a difendere i Cristiani dai Turchi. Per la sua opera fu insignito del titolo di Ordine del Dragone, da cui Dracula per l'appunto. 
L'associazione tra il letterario vampiro Dracula e Vlad è dovuta al carattere particolarmente sanguinoso di Vlad Țepeș, che era noto per impalare i nemici catturati per instaurare un terrore psicologico. Anch'egli era, in un certo senso, assetato di sangue, proprio come il celebre Conte.
I pipistrelli entrano in gioco nel momento in cui, nel libro, il Conte è in grado di trasformarsi in pipistrello. Oggi l'influenza di Bram Stoker è ancora fortissima, tanto da orientare gran parte del merchandising, dei souvenir e del marchio turistico "Transilvania" al mondo dei vampiri, in maniera anche molto subdola.

LA ROMANIA È ADATTA AI DISABILI O A PERSONE CON MOBILITÀ RIDOTTA?
No.
I marciapiedi sono a volte sconnessi e sempre sprovvisti di rampe. Anche gli edifici pubblici, o quelli privati aperti al pubblico come gli hotel, non hanno rampe né elevatori per carrozzine. Le barriere architettoniche sono ovunque. Gli hotel spesso non dispongono di ascensori.



LUOGHI DA VISITARE
(IN ORDINE DI GRADIMENTO)



CASTELLO DI PELEȘ ★★★★★ È a mio parere l'attrazione più bella di tutta la Romania visitata; tappa che non ho potuto mancare in nessuno dei tre viaggi. Ci si catapulta direttamente dentro una fiaba e l'effetto è più intenso che nel più blasonato castello Neushwanstein bavarese, perchè non solo gli esterni sono da favola, ma anche gli interni. Ufficialmente un palazzo reale, ma da sempre chiamato castello, è magnificamente arredato in stile kitsch, in quanto costruito a fine '800 ma sontuosamente ispirato allo stile neorinascimentale. Ogni stanza è ispirata ad un altro palazzo e ad uno stile sparso nel mondo; il percorso scatena un Uao ad ogni angolo e l'attenzione ai dettagli è una maestosa sorpresa. I legni intagliati sono meravigliosi. Contiene anche uno dei primi cinema al mondo. È una delle attrazioni più costose di tutta la Romania: il tour completo (piano terra + primo piano) costa circa 12 euro. Il più piccolo palazzo Pelișor, a fianco, è un tripudio di stile liberty, ma ben poco esaltante rispetto al Castello.





VISCRI ★★★★★ Minuscolo complesso, è la più magica tra le diffusissime chiese fortificate della
Transilvania. Sono costruzioni medievali tipiche sassoni, composte da un chiesa circondata da mura e torri difensive e qualche locale al servizio dei cittadini, che usavano questi complessi per difendersi da invasioni turche. Viscri è stata una bellissima sorpresa per me: una volta pagato il biglietto di ingresso si è liberi di vagare ovunque, tra cui nella bellissima navata della chiesetta, con una bellissima galleria sopraelevata in legno. Il sito è Patrimonio dell'Umanità, a ben ragione, ed è tenuto in condizioni perfette, dove con "perfetto" non intendo dire tutto bello restaurato e falso, ma pulito, con un bel prato e soprattutto dal sapore autentico.

BRAȘOV ★★★★ Stupenda cittadina tipicamente transilvana, è oggi dinamicissima, piena di vita e con carattere veramente romantico. Anche la periferia è decorosa, ma il centro è davvero impeccabile. La strada e la piazza principale è pedonale, ma in generale tutte le vie sono contornate da coloratissime casette basse. La centralissima Piazza Sfatului è magica, mentre è molto singolare la scelta di aver voluto mantenere in ghiaia il sagrado della famosissima Chiesa Nera. In alto nel monte Tampa, che sovrasta il centro, è perennemente visibile l'insegna "Brașov", in stile hollywoodiano, illuminata di notte. La città vecchia è circondata da torri e mura, ma non tutti i tratti sono rimasti. Salire alla Cittadella, invece, non vale la pena.



CRIȘ ★★★★ Sorpresa delle sorprese, si tratta dell'ennesimo castello in rovina, citato dalla guida
turistica del TCI ma poco conosciuto tra i locali. Il restauro compiuto è stato davvero sommario, sembra quasi giusto a volerne garantire la stabilità. Se trovate il cancello chiuso, come mi è stato spiegato dall'unica dipendente dell'unica bottega del paese, non preoccupatevi, dovete semplicemente suonare il campanello e qualcuno verrà con calma ad aprirvi. Una volta pagato il biglietto, è possibile accedere a tutti gli spazi e per quanto tempo gradirete: di certo non ci sono folle che vi faranno pressione. Il castello e la sua bella corte, curata con un bel prato e bei fiori, sarà in poche parole vostro.


SIBIU ★★★★ La città più bella della Transilvania secondo alcuni; la seconda città più bella della Transilvania dopo Brașov secondo altri. Non potrete non rimanere sorpresi dalla perfezione del suo stato, dalla sua pulizia. Romantica, medievale, colorata, è tipica per le sue "case con gli occhi": i tetti delle case presentano tutti dei piccoli abbaini che sembrano occhi sonnolenti. Consiglio assolutamente di salire sulla torre Sfatului per ammirare la città dall'alto e il meccanismo in funzione dell'orologio. La piazza principale, Piazza Mare, non è pienamente soddisfacente, ma l'intrico di viuzze, gli occhi che continuano sempre a guardarvi, i colori sono veramente fantasmagorici. Da non perdere anche un'occhiata alle mura con torrioni e bastioni. La periferia è sovietica e squallida.


SINAIA ★★★★ È la graziosissima località di vacanze invernali che ospita il castello Peleș. Qui l'art nouveau si mescola con lo stile alpino creando una stupenda stazione turistica dal sapore retrò. Il nucleo urbano è piccolo disgraziatamente restaurato anni '60, ma sono interessantissime le villette anni '20 sparse per tutte le stradine intorno, da ammirare una ad una. Singolare anche la stazione ferroviaria: anch'essa in stile Liberty è di particolare interesse, in quanto costruita appositamente per i treni reali. Da non perdere anche il bellissimo ex Casinò e un'occhiata veloce al famoso monastero.

CASTELLO DI BRAN ★★★★ Tradizionalmente conosciuto come il "castello di Dracula", in realtà non ci sono prove che Bram Stoker conoscesse questa fortezza e nemmeno che Vlad Țepeș ci mise mai effettivamente piede. È una delle attrazioni più note di tutta la Romania e ne ho apprezzato particolarmente gli esterni. La posizione è magnifica, magistralmente arroccato su uno sperone di roccia: visto con il brutto tempo potrebbe effettivamente sembrare il tipico castello lugubre transilvano. Ho faticato molto a concedergli quattro stelle invece che tre: gli interni sono veramente scarsamente decorati, stretti, fin troppo restaurati e un po' anonimi. Tuttavia, il cortile centrale è meraviglioso e mi ha convinto per la quarta stella. Si visita anche un curioso passaggio segreto.



RASNOV ★★★ A pochi chilometri da Brașov, è una località decisamente poco turistica, nota soprattutto per la sua cittadella altomedievale in cima ad uno sperone roccioso. Il paese basso è grazioso e soprattutto autentico e si può ammirare l'insegna omologa di quella di Brașov che domina la cittadina dall'alto. La fortezza è sostanzialmente una rovina e i pochi edifici pesantemente restaurati ospitano piccoli negozi di artigianato locale. Se vi trovate su questa strada, fermatevi.


MINIERA DI SALE DI TURDA (SALINA TURDA) ★★★ Un complesso ipogeo decisamente notevole, molto ben mantenuto e dalla spettacolare illuminazione. La curiosità risiede nel fatto che in questa profonda cavità artificiale (due grandi pozzi connessi, uno più profondo dell'altro) troviamo un lago con barche, un minigolf e addirittura una ruota panoramica! Detto ciò, dopo il maestoso colpo d'occhio iniziale dalla balconata, l'entusiasmo cala. Turda, la cittadina dove risiede questa antica miniera di sale (iniziata addirittura in epoca romana), ha una piazza centrale degna di nota.

CASTELLO DEI CORVINO ★★★ Un po' come per Bran, sono stato molto indeciso tra le 3 e le 4 stelle. La facciata è stupenda, imponente, un alto e lungo ponte scavalca la piccola valle e il piccolo fiume per condurre al cancello d'ingresso. Le torri sono monumentalissime: rotonde, quadrate, romantiche. Le vetrate contornate da marmi della sala dei ricevimenti si affacciano a picco sulla valle e si riesce veramente a respirare aria d'altri tempi. Ci si può immergere veramente nella favola, nel medioevo. Gli interni invece sono deludentissimi, tanto che non vale la pena acquistare il biglietto, ma farsi ore di strada solo per ammirare la facciata. Le sale sono tutte vuote, devastate da incendi, e nemmeno lo sconnesso cortile principale sorprende. Hunedoara, la città dove si trova, è veramente squallida.


SIGHIȘOARA ★★★ Cittadina natale di Vlad Țepeș e di stampo prettamente medievale, è molto graziosa e colorata, ma non mi ha colpito particolarmente. Una bellissima torre fa da ingresso alle mura ed è anche da segnalare la singolare lunga scala coperta, per proteggerla dalle nevi, che conduce alla parte alta della città, dove troviamo una chiesa e un bel cimitero in stile tetro transilvano. Anche la parte più in basso della cittadina è colorata e piuttosto movimentata, ma niente riesce a far provare un particolare Uao. Se siete di passaggio, merita comunque una visita.

CLUJ NAPOCA ★★ Nota soprattutto per la sua vita universitaria e notturna, in realtà sotto il punto di vista architettonico non offre molto. Non voglio dire che sia brutta: il centro storico è impeccabile come in tutta la Romania (e le periferie, un disastro), ma non sono riuscito ad immergermi nelle stesse favolose atmosfere di Sibiu e Brasov. Ci sono begli edifici, ma non c'è -a mio parere- un trait d'union che crei la magia di tanti altri centri rumeni. E' però da notare il monumentalissimo viale che conduce alla stazione ferroviaria.




BIERTAN ★★ Ufficialmente patrimonio dell'Unesco, più per il suo carattere storico di chiesa fortificata tipicamente transilvana che per la sua bellezza, il complesso di Biertan è effettivamente famoso, ma non mi ha particolarmente colpito. La chiesa al centro è molto grande.


CASTELLO CANTACUZINO ★★ A dir la verità, non ho avuto il piacere di visitarne gli interni, quindi questa votazione potrebbe risultare assolutamente parziale. Si trova a Bușteni, a pochissimi chilometri (di coda) da Sinaia. Il confronto quindi con il Castello Peleș non è nemmeno pensabile. Tuttavia, gli esterni di questo bel palazzo forniscono spunti per qualche bella foto e un'altalena pendente da un albero è stata molto divertente.


ALBA IULIA ★★ Sì, il centro è perfetto, impeccabile. Pulitissimo e colorato, ma sinceramente nulla stravolge l'attenzione. Gli spazi sono ampi e non c'è atmosfera, se non quella velata di desolazione. Forse, dall'alto, colpirebbe molto di più, in quanto il centro è racchiuso dentro una geometrica fortezza a forma di stella a 7 grandi bastioni, ma vissuta dalle dimensioni umane non ce se ne rende conto. Non vale la pena.





TRANSFĂGĂRĂȘAN ★★ Secondo Top Gear, la strada più bella del mondo. Da non appassionato di guida ma solo di paesaggi, ho i miei dubbi. Trattasi di un passo alpino molto noto, si percorre ad una media di 45km/h e la durata è quindi di almeno 4 ore. Molto interessante è il tratto in cui la strada sale da una valle verso la cima del passo, con sinuosi tornanti che ricordano quelli dello Stelvio italiano. Questo tratto, tra salita, una galleria scavata nella roccia e discesa altrettanto sinuosa, dura al massimo mezz'ora (più il tempo per fermarsi a scattare qualche spettacolare foto). Le rimanenti 3 ore e mezzo sono di curve tra alberi che impediscono qualsiasi vista, anche quando si costeggia il lago Vidraru, creato da una diga sulla quale si passa con la macchina. La strada si imbocca nei pressi di Sibiu; è chiusa d'inverno e di notte in generale. Sono presenti punti ristoro e hotel nel tragitto.

MEDIAȘ ★ Semplicemente triste e squallida; non passateci. Io ci sono andato semplicemente perchè ero arrivato a Biertan all'ora di pranzo e ovviamente all'ora di pranzo i monumenti nazionali devono chiudere per un'ora. Già dalla grigissima e sgangherata periferia si intuisce che il centro, pur pedonale, curato e lastricato, non potrà in alcuna maniera sorprenderci. Ebbene, è così.

BUCAREST ★ (per i veri viaggiatori esperti ★★★; come sensazioni che mi trasmette ★★★★) Qui c'è da essere psicologicamente preparati, l'esperienza è davvero intensa. Città monumentalissima, traboccante di art noveau e di edifici in stile parigino e, qualcuno, addirittura più bello di quelli francesi. Si respira l'aria di capitale, per gli interminabili viavai di persone, grandissimi viali, insegne gigantesche, bar e tavolini zeppi di ragazzi. Eppure lo squallore è una costante, il degrado di alcuni edifici è deprimente, la sera la scarsa illuminazione è un po' inquietante, il grigiore di derivazione sovietica di alcuni palazzi è devastante. Purtroppo la bruttezza è onnipresente in città risparmia solo pochissimi scorci cittadini. Il colpo d'occhio di una meraviglia monumentale stile belle epoque è quasi ovunque devastato da edifici grigi e scalcinati a fianco. Si salvano alcuni angoli. I giardini Cișmigiu riportano agli anni '20 ma i prati sono spelacchiati. Il consiglio è quello di viaggiare col teleobbiettivo e non con il grandangolo. Apprezzate i bellissimi frontoni, i balconi, le cariatidi, i portoni, le cupole, insomma focalizzatevi sul dettaglio. Non cercate un angolo intonso, non intaccato dallo squallore perchè non lo troverete. Ma è proprio questa ricerca che mi attrae di Bucarest, me la fa piacere sempre di più. Come una carota appesa ad un bastone, vado in cerca di bellezza, trovandola, ma mai pienamente soddisfacente. Una stimolante caccia al tesoro che mi ha fatto apprezzare la capitale sempre di più in tutti i viaggi che ho fatto. Bucarest è in definitiva un grande spreco dell'umanità: poteva essere stupenda -non ho dubbi nell'affermare più bella di Parigi- ma le cose sono andate storte.







PER CONCLUDERE: "SVEGLIATI, ROMENO"
Non è ovviamente il mio consiglio, ma il titolo dell'inno nazionale della Romania, "Deșteaptă-te, române!", che è entrato prepotentemente nella lista dei miei inni preferiti. Ve ne lascio una versione che ho particolarmente apprezzato.


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