Lotta al populismo quotidiano
Vorrei oggi sottoporvi qualche esempio di vita vissuta, tutti a tema automobilistico, per poi descrivervi alcune complicazioni che mi si sono presentate. Provate ad immergervi anche voi nelle situazioni descritte, tutte realmente successe.
Prima parte: esempi.
Prima parte: esempi.
Un papà ferma la sua auto in mezzo alla strada. Il figlio scende, ma ispezionandosi rapidamente le tasche e la giacca, scopre che non ha il telefono con sé, che probabilmente è caduto nel sedile. Guarda velocemente dentro l'auto e scopre che effettivamente è lì e fa per prenderlo. Nel frattempo un'altra vettura da dietro si accosta, attende qualche secondo e poi suona il clacson. La macchina davanti è stata ferma in mezzo alla strada 20 secondi in tutto.
Il conducente dell'auto dietro pensa: "Oh ma questi cosa pensano?, di essere in salotto?? Che schifo la gente, come siamo ridotti, non gliene frega niente a nessuno".
Il conducente dell'auto davanti, al ricevere la clacsonata, pensa: "Oh ma un attimo, che fretta avrai??? Che schifo la gente, come siamo ridotti, non gliene frega niente a nessuno".
Stiamo viaggiando in una strada ad una sola corsia alla nostra velocità. Tale velocità ci porta pian piano ad accodarci sempre di più ad una vettura davanti, fino a che dobbiamo per forza ridurre qualche chilometro orario e continuare dietro il veicolo che ci precede, senza possibilità di sorpasso. E iniziamo a pensare, frenetici, "Oh ma questo va a due all'ora??? Sarà il solito vecchio, o una donna, sicuro. La gente proprio non sa guidare".
Stiamo viaggiando in una strada ad una sola corsia alla nostra velocità. All'improvviso ci si accodano due fari, persistenti nello specchietto, frenetici di passare, ma non possono. E iniziamo a pensare, innervositi, "Oh ma guarda questo che mi sta attaccato al culo, chissà dove deve andare. La gente proprio non sa guidare".
Stiamo cercando parcheggio in centro. Ad un tratto notiamo speranzosi una fila di auto posteggiate e degli spazi vuoti, dai quali intravediamo qualche speranza di trovare posto. E invece no. Un'auto è parcheggiata lasciando davanti e dietro di sé due spazi piuttosto grandi, ma non abbastanza grandi da poterci far parcheggiare la nostra vettura. E pensiamo: "Ma tu guarda questo idiota, non poteva andare un po' più avanti o un po' più indietro e farci entrare così un'altra macchina?? Alla gente proprio non gliene frega niente...".
Peccato che non sapevamo un dettaglio importante. Non sapevamo infatti che quando quell'auto che stiamo inveendo ha trovato parcheggio, le altre macchine davanti e dietro di lui erano delle lunghe station wagon o furgoni. Queste lunghe vetture ora se ne sono andate, ma prima occupavano anche quelle intercapedini che ora sono vuote e che ci hanno fatto illudere sulla disponibilità di un posto. Ma noi ci siamo già concessi il lusso che non ci spettava di insultare un povero conducente innocente.
In definitiva, è giusto e auspicabile giudicare cose, situazioni e anche persone, ma dovremmo forse tenere a mente che è difficilissimo! Non abbiamo quasi mai la visione dal drone, ovvero dall'alto, da dove si vede tutto. Ogni volta che, legittimamente, formuliamo una opinione (specialmente quelle negative!), su una fatto o una persona, dovremmo tenerci sempre pronti a ricrederci! È, ahimè, veramente facile cadere nella tentazione del populismo di giudizi facili e della critica sparata in aria, in modo che cada un po' su tutti.
Eh ma guarda le buche che ci sono, non capiscono un cazzo in Comune. Per esempio, questo è molto probabilmente vero, ma è troppo facile dire che nessuno in Comune capisce un cazzo solo perchè per strada ci sono le buche o ci sono altri disservizi. Anche voi saprete già che non è esattamente così e che ovviamente c'è qualcuno che fa il suo lavoro per bene e che la vostra generalizzazione è soltanto dialettica. Infatti, non sto trattando di questo. Piuttosto, chi accusa qualcuno di non capire un cazzo su un tema che non conosce, dovrebbe convivere invece con la consapevolezza che il suo pensiero potrebbe essere rimesso in gioco se si imbattesse per esempio in qualcuno del Comune che invece qualcosa ci capisce e vi mostra difficoltà oggettive di asfaltare una strada, in cui nemmeno voi sapreste destreggiarvi. Insomma, a volte, specialmente nelle scelte macroeconomiche, amministrative, logistiche, ma anche -per dire- nella decisione del ciclo semaforico di un grande incrocio, ci sono risvolti impopolari per tutelare interessi più grandi del cittadino.
Mammamia sono stato in cima alla Torre Eiffel e all'ultimo piano ondulava da far paura. Non è un posto sicuro... Sì, è vero, la Torre Eiffel ondeggia in caso di vento forte, per la precisione fino anche a 10 centimetri, una quantità certamente avvertibile se si è lassù. Ora non mi intendo di ingegneria e quindi non voglio metterci bocca, ma non lo vedo assolutamente un problema; è dal 1889 che lo fa. Siete quindi legittimati a dire che trema e che a voi ha fatto paura, ma è eccessivo dire che non sia un posto sicuro perchè è un insulto diretto a Monsieur Eiffel.
Seconda parte: implicazioni nella vita quotidiana.
Vorrei condividere con voi una sgradevole conseguenza della sentenza sopra riportata che accade piuttosto spesso nella vita quotidiana. Immaginatevi una persona che si lamenta con voi e voi che lo state a sentire. Bene, supponiamo che si stia lamentando con voi di quanto ha dovuto cercare posto per la macchina prima di arrivare da voi perchè un coglione ha parcheggiato a metà tra due posti liberi. Ecco, supponete allora di provare a spiegargli che magari non è andata come pensa, magari sono successi i fatti descritti nel terzo esempio. Sapete quale sarà il risultato? Che questa persona, già bella nervosa e convinta di avere ragione, si arrabbierà pure con voi! Ho notato quindi una cosa: che le persone arrabbiate non vogliono sentire ragioni, vogliono solo essere ascoltate e comprese. Ma è giusto? Bisogna ergersi a paladini della verità, sempre che poi la si possieda, o è meglio fare un favore ad un amico? Starà a voi quindi:
- provare a farlo ragionare;
- rinunciare ad esprimervi perchè tanto dai chisseneimporta, a lui fa piacere sfogarsi;
- non aprire per niente gli occhi alla possibilità che esista una motivazione per l'arrabbiatura, che al mondo non sono tutti coglioni tranne voi e il vostro amico.
Una seconda sgradevole implicazione che ragionare ed interrogarsi sugli eventi comporta è quella di sentirsi definire come un inerte, indeciso, senza polso, senza convinzioni. Mi spiego: prendiamo un gruppo di persone in cui durante una discussione sta prevalendo un'opinione che si può riassumere come "Eh la gente è scema" oppure "Eh, in Comune sono tutti ladri". Supponiamo ora che voi invece non vi state esprimendo e preferite sospendere il giudizio perchè vi rifiutate di credere che la gente è tutta scema, che ci saranno motivazioni valide per cui si è agito in una maniera non di gradimento ai vostri amici (e magari non gradita nemmeno da voi, può essere!). I vostri amici inizieranno a chiedervi "No?", "Non sei d'accordo??". Ecco, a volte mi è capitato di rispondere "Non so..." proprio perchè stavo cercando di immaginarmi cosa potesse essere successo. Ecco allora che mi sono state incollate le etichette di indeciso, di uno che non prende posizioni e varie. Ovviamente sapute dopo e da altre persone. Corollario di questa considerazione è il fatto che per ingraziarvi alcune persone (per esempio, in sede di contrattazione con un fornitore), è necessario esprimersi con affermazioni scontatissime e decisamente populistiche. Magari una critica alla nuova tassa (che servirebbe a costruire la futura autostrada che collegherà voi e il vostro fornitore) potrebbe proprio essere quella che vi farà risultare simpatici e vi farà concludere l'affare!
Terza conseguenza. L'accusa, dalle persone a cui ho esposto i primi due punti sopra riportato, di essere un ingenuo, di vivere nel mondo dei sogni, di essere troppo ottimista, di non accorgermi che in Comune davvero non capisce un cazzo nessuno e che la tassa col cavolo che va a finanziare l'autostrada; quella se l'intascano i politici. Avete ragione, che vi devo dire, avete ragione. Ancora forse il mio punto di vista sul mondo è pieno di ottimismo e potrei essere vittima di circuizione mentre io "tento di capire". Sì sì, tu tenta di capire... Ammetto che c'è questo rischio e che ci sono caduto, ma posso confermarvi per esempio che cercare di capire persone ed eventi ha anche i suoi effetti positivi. Per esempio, una volta che avrete capito che qualcuno ha veramente torto, che non ha scuse, avrete tutto il potere di questo mondo per farlo sentire una cacca e per risolvere la situazione a voi sgradevole. Avrete, per così dire, un immenso potere contrattuale.
Eh ma guarda le buche che ci sono, non capiscono un cazzo in Comune. Per esempio, questo è molto probabilmente vero, ma è troppo facile dire che nessuno in Comune capisce un cazzo solo perchè per strada ci sono le buche o ci sono altri disservizi. Anche voi saprete già che non è esattamente così e che ovviamente c'è qualcuno che fa il suo lavoro per bene e che la vostra generalizzazione è soltanto dialettica. Infatti, non sto trattando di questo. Piuttosto, chi accusa qualcuno di non capire un cazzo su un tema che non conosce, dovrebbe convivere invece con la consapevolezza che il suo pensiero potrebbe essere rimesso in gioco se si imbattesse per esempio in qualcuno del Comune che invece qualcosa ci capisce e vi mostra difficoltà oggettive di asfaltare una strada, in cui nemmeno voi sapreste destreggiarvi. Insomma, a volte, specialmente nelle scelte macroeconomiche, amministrative, logistiche, ma anche -per dire- nella decisione del ciclo semaforico di un grande incrocio, ci sono risvolti impopolari per tutelare interessi più grandi del cittadino.
Mammamia sono stato in cima alla Torre Eiffel e all'ultimo piano ondulava da far paura. Non è un posto sicuro... Sì, è vero, la Torre Eiffel ondeggia in caso di vento forte, per la precisione fino anche a 10 centimetri, una quantità certamente avvertibile se si è lassù. Ora non mi intendo di ingegneria e quindi non voglio metterci bocca, ma non lo vedo assolutamente un problema; è dal 1889 che lo fa. Siete quindi legittimati a dire che trema e che a voi ha fatto paura, ma è eccessivo dire che non sia un posto sicuro perchè è un insulto diretto a Monsieur Eiffel.
In definitiva, noi non siamo Commissari Tecnici della Nazionale di Calcio.
In altre parole: voi ed io non capiamo un cazzo di 999 temi su 1000.
Seconda parte: implicazioni nella vita quotidiana.
Vorrei condividere con voi una sgradevole conseguenza della sentenza sopra riportata che accade piuttosto spesso nella vita quotidiana. Immaginatevi una persona che si lamenta con voi e voi che lo state a sentire. Bene, supponiamo che si stia lamentando con voi di quanto ha dovuto cercare posto per la macchina prima di arrivare da voi perchè un coglione ha parcheggiato a metà tra due posti liberi. Ecco, supponete allora di provare a spiegargli che magari non è andata come pensa, magari sono successi i fatti descritti nel terzo esempio. Sapete quale sarà il risultato? Che questa persona, già bella nervosa e convinta di avere ragione, si arrabbierà pure con voi! Ho notato quindi una cosa: che le persone arrabbiate non vogliono sentire ragioni, vogliono solo essere ascoltate e comprese. Ma è giusto? Bisogna ergersi a paladini della verità, sempre che poi la si possieda, o è meglio fare un favore ad un amico? Starà a voi quindi:
- provare a farlo ragionare;
- rinunciare ad esprimervi perchè tanto dai chisseneimporta, a lui fa piacere sfogarsi;
- non aprire per niente gli occhi alla possibilità che esista una motivazione per l'arrabbiatura, che al mondo non sono tutti coglioni tranne voi e il vostro amico.
Una seconda sgradevole implicazione che ragionare ed interrogarsi sugli eventi comporta è quella di sentirsi definire come un inerte, indeciso, senza polso, senza convinzioni. Mi spiego: prendiamo un gruppo di persone in cui durante una discussione sta prevalendo un'opinione che si può riassumere come "Eh la gente è scema" oppure "Eh, in Comune sono tutti ladri". Supponiamo ora che voi invece non vi state esprimendo e preferite sospendere il giudizio perchè vi rifiutate di credere che la gente è tutta scema, che ci saranno motivazioni valide per cui si è agito in una maniera non di gradimento ai vostri amici (e magari non gradita nemmeno da voi, può essere!). I vostri amici inizieranno a chiedervi "No?", "Non sei d'accordo??". Ecco, a volte mi è capitato di rispondere "Non so..." proprio perchè stavo cercando di immaginarmi cosa potesse essere successo. Ecco allora che mi sono state incollate le etichette di indeciso, di uno che non prende posizioni e varie. Ovviamente sapute dopo e da altre persone. Corollario di questa considerazione è il fatto che per ingraziarvi alcune persone (per esempio, in sede di contrattazione con un fornitore), è necessario esprimersi con affermazioni scontatissime e decisamente populistiche. Magari una critica alla nuova tassa (che servirebbe a costruire la futura autostrada che collegherà voi e il vostro fornitore) potrebbe proprio essere quella che vi farà risultare simpatici e vi farà concludere l'affare!
Terza conseguenza. L'accusa, dalle persone a cui ho esposto i primi due punti sopra riportato, di essere un ingenuo, di vivere nel mondo dei sogni, di essere troppo ottimista, di non accorgermi che in Comune davvero non capisce un cazzo nessuno e che la tassa col cavolo che va a finanziare l'autostrada; quella se l'intascano i politici. Avete ragione, che vi devo dire, avete ragione. Ancora forse il mio punto di vista sul mondo è pieno di ottimismo e potrei essere vittima di circuizione mentre io "tento di capire". Sì sì, tu tenta di capire... Ammetto che c'è questo rischio e che ci sono caduto, ma posso confermarvi per esempio che cercare di capire persone ed eventi ha anche i suoi effetti positivi. Per esempio, una volta che avrete capito che qualcuno ha veramente torto, che non ha scuse, avrete tutto il potere di questo mondo per farlo sentire una cacca e per risolvere la situazione a voi sgradevole. Avrete, per così dire, un immenso potere contrattuale.
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