Quanto costa il desiderio di mobilità?
Avete mai pensato ai costi derivanti dal possedere un'automobile? Provo a fare un elenco:
- costo dell'automobile in sé
- assicurazione
- tasse (bollo)
- manutenzioni ordinarie (revisioni)
- carburante
- pedaggi (strade, trafori...)
- parcheggi
- manutenzioni straordinarie
- spese accessorie (accessori per l'auto, catene da neve, pneumatici invernali, profumi, autolavaggi)
I più puntigliosi, poi, aggiungerebbero:
- maggiori spese sociali derivanti dal mantenimento degli ospedali per curare gli incidentati della strada
- maggiori spese per curare i danni ambientali provocati dalla combustione
Sinceramente faccio fatica a quantificare una spesa mensile derivante solo dal possesso ed uso di un'automobile. E allora, a cosa corrisponde questa spesa? Al desiderio di mobilità e libertà umano? Ma quale percentuale di spese variabili dipende invece dalla sua pigrizia. Per non parlare poi delle costruzioni sociali umane, quali il lavoro, che spessissimo richiedono spostamenti quotidiani. E poi, quante esperienze non avremmo vissuto senza possedere un'automobile? Il trasporto pubblico, ben organizzato o meno, potrà mai sopperire alla necessità di mobilità per godersi la vita? La risposta del sottoscritto, con una tesi sul trasporto pubblico locale alle spalle, è no. Nessun trasporto pubblico potrà mai soddisfare le esigenze di mobilità di ognuno di noi.
Eppure, il trasporto pubblico può ancora fortemente incidere nella vita quotidiana di ognuno, per esempio andando a ridurre drasticamente numerosi costi variabili negli spostamenti di tutti i giorni. Ancora meglio, i piedi la bicicletta, soprattutto per chi come me al momento ha molto tempo libero.
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